Approfondimento: i Forbone

Forbone, questi sconosciuti

La Banca d’Italia, recependo una direttiva Europea, ha rivisto nel 2014 la classificazione dei crediti deteriorati. Una modifica attuata anche per garantire una valutazione maggiormente rigorosa a livello europeo della qualità degli attivi bancari.
Sono, dunque, tre le categorie dei crediti deteriorati a seguito di questa riforma: sofferenze, inadempienze probabili esposizione scadute e/o sconfinanti deteriorate. Le prime sono esposizioni per cassa e fuori bilancio nei confronti di un soggetto in stato di insolvenza o in situazioni analoghe. La seconda tipologia riguarda le esposizioni creditizie per le quali la banca giudichi improbabile che, senza il ricorso ad alcune azioni, il debitore adempia integralmente ai suoi doveri. Infine, la terza tipologia di credi in sofferenza riguarda esposizioni che sono scadute e/o sconfinanti da oltre 90 giorni e superano una prefissata soglia di materialità.
Accanto a queste tre categorie, però, è stata introdotta la nuova categoria di crediti forbone.

Crediti forbone: cosa sono

Trattasi di crediti in bonis o deteriorati, oggetto di concessioni (forbearance) da parte della banca. In termini semplici, le concessioni forbearance sono delle modifiche alle condizioni del contratto originale della linea di credito concessa dalla banca al suo cliente. Per esempio, una modifica può essere l’abbassamento degli interessi del finanziamento, oppure un allungamento del periodo di ammortamento del prestito.
Queste misure possono riguardare anche clienti in difficoltà finanziaria (forbone performing exposures) o anche quelli in stato di deterioramento (non performing exposures with forbearance measures).
Le concessioni forbearance, anche in assenza di una formale ristrutturazione, sono chiare indicatrici della difficoltà del debitore. Non è necessario, infatti, che il creditore si sia rivelato davvero inadempiente. La categoria dei forbone è, infatti, trasversale alle altre.
Proprio per questo, i rapporti forbone devono essere monitorati continuamente. Nel caso, infatti, i debitori continuino a pagare con regolarità, dopo un periodo di osservazione di 2-3 anni, variabile a seconda che i crediti siano performing o non performing, potranno uscire dalla categoria forbearance.
I forbone, dunque, non si vogliono sostituire alle categorie già esistenti di crediti deteriorati ma devono essere visti come uno strumento informativo addizionale.
Per le banche i forbone sono strumenti molto importanti. Per monitorare con maggiore efficacia il livello di rischio, le banche possono utilizzare la Centrale dei Rischi. All’interno di questo grande database, tutti gli intermediari sono obbligati a comunicare i crediti pari o superiori ai 30 mila euro e tutti i crediti in sofferenza di qualsiasi importo. Questo significa che tutte le sofferenze saranno comunicate alla Centrale dei Rischi. In questo modo sarà più facile controllare la solvibilità dei clienti e migliorare il processo di valutazione del merito del credito per ogni singola persona.

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