In questi giorni si parla tanto di PATENT BOX,
ma di cosa stiamo parlando veramente?
Come la definisce il Governo:
“Patent Box è un regime opzionale di tassazione per i redditi d'impresa derivanti dall’utilizzo di software protetto da copyright, di brevetti industriali, di disegni e modelli, nonché di processi, formule e informazioni relativi ad esperienze acquisite nel campo industriale, commerciale o scientifico giuridicamente tutelabili (Legge 23 dicembre 2014, n. 190, articolo 1, commi da 37 a 45).”
Proviamo a spiegarla in breve di seguito.
La PATENT BOX non è altro che l’agevolazione fiscale di cui beneficiano le Aziende proprietarie di brevetti. Che tipo di Brevetti? Tutti, dai brevetti di design a quelli di modelli, dalle formule chimiche ai software, compresi i disegni industriali e tutto ciò che riguarda la proprietà intellettuale.
Cosa consente di fare la Patent Box?
In sostanza, permette di pagare il 14% di imposte sull’Ires, invece che il 24% che si riconoscono all’Agenzia delle Entrate. È stato introdotto nel 2014 accodandosi ad altri Stati Ue come Olanda, Ungheria, Lussemburgo, Cipro, San Marino.
L’ obiettivo:
invogliare le aziende Italiane a Brevettare i “prodotti”, spingendo al contempo le aziende ad aumentare i loro investimenti in ricerca e sviluppo, e , al contempo in tutela!
Molte sono le aziende che queste opportunità come la Patent Box e le R&S, non le colgono, o se le colgono, fino ad ora non lo hanno fatto in maniera ottimale.
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