VIRUS o SUPERBONUS 110: QUESTO E' IL DILEMMA
Il superbonus del 110% per i lavori di riqualificazione energetica e antisismica resta nel menù della manovra da 55 miliardi con i tre pilastri fondamentali che lo rendono uno strumento di forte rilancio dell'edilizia:
• agevolazione alzata al 110%;
• la possibilità generalizzata di cedere il credito maturato con i lavori a banche o altri intermediari finanziari;
• lo sconto in fattura che consente alle famiglie e ai condomini di ricevere lo sconto equivalente al credito di imposta direttamente nella fattura emessa dall'impresa che realizza i lavori (con il risultato che i lavori possono essere realizzati senza neanche un anticipo da parte dei beneficiari).
Gli interventi che faranno da traino per lo sconto al 110% sono:
• isolamento termico sull'involucro dell'edificio;
• sostituzione delle caldaie a gasolio con impianti a pompe di calore o con caldaie a condensazione;
• interventi di prevenzione antisismica (ovviamente degli edifici situati in zona sismica 1, 2 e 3 al fine di migliorarne la classe di rischio sismico).
Tra gli interventi, invece, che potranno essere trainati nel perimetro dell'agevolazione ci sono tutti quelli compresi nell'ecobonus, l'installazione dei pannelli solari e dei relativi accumulatori, colonnine di ricarica per auto elettriche e il rifacimento delle facciate esterne.
Il superbonus varrà per le spese sostenute dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021 e sarà recuperabile in 5 rate annuali di pari importo. In alternativa, si potrà cedere o beneficiare dello sconto in fattura.
TUTTO CIÒ È RISULTA MOLTO ALLETTANTE, TALMENTE BELLO DA SEMBRARE UN’ARMA A DOPPIO TAGLIO.. PERCHÉ CHIEDERETE?
Da quanto si prospetta col nuovo decreto, i contribuenti a fronte della cessione della detrazione fiscale riceveranno uno sconto in fattura pari al 100% del costo dei lavori da parte dell’impresa che ha effettuato la ristrutturazione.
Ovvero: Il meccanismo permetterà quindi di realizzare gli interventi senza alcun pagamento.
A seguire l’impresa avrà inoltre la possibilità di cedere a sua volta il credito a soggetti terzi, anche agli istituti bancari.
FACCIAMO I CONTI ESAMINANDO I VARI PASSAGGI
1. Il Committente firma il contratto di ristrutturazione all’impresa;2. L’impresa acquista materiale per la ristrutturazione, paga i dipendenti per i lavori, gli oneri, le tasse, ecc;
3. L’impresa chiede il pagamento al fine lavori;
4. Il committente paga con il credito.
5. L’impresa Cede il Credito, a terzi compresa la Banca;
N.B. : Il Tempo di svolgimento, medio per lavoro fatto BENE da 100k euro dai 4 ai 6 mesi.
QUESTO SIGNIFICA CHE L’IMPRESA DEVE STARE “FUORI” CON I “SOLDI”, PERCIÒ DRENARE LIQUIDITÀ PROPRIA, PER 6 MESI, DOPO UN FERMO “MACCHINA” DI 5 MESI?
A mio avviso, se l’impresa arriva impreparata a questa “Opportunità”, con contratti predisposti, accordi con le banche per la cessione, ecc, non sarà più un superbonus ma un Virus Bonus110!! Che ne pensate? Da imprenditori, capi famiglia e liberi professionisti che visione vi si apre a tale prospettiva?
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